Innazitutto ci sono diversi modi di "giocare Caos", tutti peraltro adattabili al tuo plot... Cultisti nell'Impero (o un'altra nazione civilizzata), maghi/stregoni in cerca di un po' di potere in più, norsmanni/kurgan aspiranti campioni o semplicemente bramosi di fama e ricchezze, uominibestia... bhè, che fanno gli uominibestia... E perché no, poveri imbecilli travolti dagli eventi che finiscono nelle spire del Caos o addirittura nemici del Caos abbastanza disperati (o folli) da accettare di combattere il fuoco con il fuoco - sulla falsariga degli inquisitori radicali di
WH40k.
Le vie del Caos sono infinite.
Cultisti
Il modo più complesso per giocare Caos, soddisfacente e cerebrale. Se vogliono sopravvivere i PG devono usare la testa e "camminare sulle uova". Il cultista con il complesso dell'indistruttibilità dura poco, soprattutto se vuole continuare a vivere nella società civile.
Predoni normanni/kurgan
Il modo più semplice per giocare Caos. Non c'è bisogno di sbattersi per nascondere la propria devozione, le mutazioni sono ben accette (e viste come doni degli dei), si presta bene all'azione e non si sacrifica la componente sociale.
I kurgan sono un po' monotono, mentre i norsmannni sono decisamente più variegati e versatili, Norsca ha molto da offrire all'ADG e
TdC ne descrive bene la cultura e offre parecchi spunti.
Abbiamo giocato una campagna mista (due norsmanni, un kurgan e un nano del Caos) e anche se metterli assieme ha richiesto una piccola forzatura la cosa ha funzionato. Segnalerei un sono errore: paradossalmente vi ho messo poco Caos.
Basandomi sull'immaginario della Scandinavia vichinga raffigurai una Norsca poco corrotta, contaminata e distorta dall'influenza del Caos che dovrebbe invece essere invasiva. Lassù, ancor prima delle mutazioni e dei guerrieri/stregoni del Caos, è lo stesso ambiente (ecosistema, geologia, meteorologia...) a ricordare quanto si è vicini alla Desolazione. Se l'ADG compie un piccolo sforzo in più per ricordarsi questa cosa l'atmosfera del gioco può solo che beneficiarne.
Uominibestia
Giocati, divertenti e un po' alienanti. Come per gli skaven, la maggior difficoltà è calarsi nel ruolo di una creatura che non è "umana con un aspetto bestiale", ma è "bestiale con un aspetto vagamente umano". La differenza è sottile, ma significativa.
Sono creature che si prestano a campagne brevi, serrate e brutali, ad alto tasso di mortalità. Consiglio di creare un branco in modo che alla morte del PG (e ne moriranno) il giocatore possa prendere il controllo di un PNG, evitando così l'inserimento poco credibile di un personaggio esterno mai visto prima. Ancora meglio se i giocatori si preparano tre-quattro PG e gli si permette di alternali a piacimento, così che alla morte di un PG possano continuare con un altro che è già partecipe nella storia - lo stiamo facendo nella nostra attuale campagna skaven e sembra funzionare bene.
Tuttavia gli uominibestia non offrono una gran libertà di movimento, narrativamente parlando. E' una società feroce, brutale (l'ho già detto) e soprattutto PRIMITIVA - il che limita sia l'ADG che i giocatori. Forse alla lunga può stancare, meglio una campagna breve con avanzamenti veloci.
MadEtna ha scritto: ...con lo scopo di acquisire una reliquia di un certo dio, a forma quadrata...
Ma in GW hanno mai inventato qualcosa di originale, senza scopiazzarlo brutalmente?! Il Cubo del Caos è spaventosamente simile alla Scatola/Cubo di Lemarchand di
Hellraiser!
Perché è al Cubo del Caos che alludevi, giusto?